- 80 gr pane raffermo
- 9 carciofi
- 2 peperoncini rossi
- 1 limone
- 20 gr grana grattugiati
- 1 spicchio d'aglio
- ½ bicchiere vino bianco
- mazzetto prezzemolo
- olio sale e pepe
- 2 acciughe
Spremete il
limone e versate il succo in una bacinella piena di acqua fredda e cubetti di
ghiaccio. Pulite e preparate i carciofi per la cottura: accorciate i gambi,
lasciandone attaccato qualche cm, tagliate le punte spinose, staccate le
foglie esterne dure, sbucciate il gambo e tornite il fondo; tagliate a metà i
carciofi, gambo compreso, eliminate dal centro le parti dure e il fieno, poi
tuffateli nella bacinella con il succo di limone.
Lavate il prezzemolo, asciugatelo e staccate le foglie dai rametti; sbucciate gli spicchi d'aglio; tagliate il peduncolo ai peperoncini ed eliminate i semi. Tritate nel mixer le foglie di prezzemolo, uno spicchio d'aglio, i peperoncini e la mollica di pane fino ad ottenere un composto fine.
Versate il ripieno in una ciotola, salate, pepate, incorporate le acciughe fatte rosolare e ridotte a pontiglia, il grana e amalgamate.
Fate cuocere
a vapore per 10 minuti i carciofi, ungete una teglia e sistemateli in un solo
strato con la parte tagliata verso l'alto, distribuite il composto al centro
dei carciofi con un cucchiaio, poi irrorateli con l'olio a filo.
Versate il vino sul fondo della teglia, infornate a 200° e lasciate cuocere
per 10 minuti. Coprite la teglia con un foglio di alluminio e proseguite la
cottura per altri 20 minuti, se è necessario aggiungete un po' di acqua.
Noi li abbiamo serviti con ciuffetti di crema preparata frullando i gambi dei carciofi lessati per 15 minuti, 80 gr di tonno sott’olio, 100 gr di ricotta, 16 mandorle salate e tostate, sale e paprika, sino a ottenere un composto cremoso.
Un secondo piatto gradevole, leggero e appetitoso, dalla preparazione un po' impegnativa, ma non troppo complicata.
Curiosità:
Il carciofo deriva dal cardo selvatico, allo stato spontaneo non esiste, la sua coltivazione si pratica moltiplicandolo per polloni o per talea. Le piante vanno protette dal freddo invernale, per questo in Italia viene coltivato solo in alcune zone del sud e nelle isole, dove i rigori invernali non sono troppo intensi. Conosciuto sin dall'antica Roma, poi nel medioevo se ne perse quasi completamente la conoscenza, la sua "ricomparsa" avviene nella seconda metà del '500, grazie all'opera di due abili giardinieri. Particolarmente indicato nel caso di malattie epatiche, ricco di sali minerali, vitamine e cinarina.
Coltivazione di carciofi in Sardegna
Cardi selvatici in fiore
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