Ingredienti per 2 persone:
- 1 mazzetto finocchietto
- 600 gr orate
- Mirto e rosmarino
- 1 limone
- 5 bacche di ginepro
- sale e pepe
- olio evo
Raschiate le squame e tagliate la coda e le pinne alle orate,
poi lavate aromi e limoni.
Tagliate il limone a rondelle e fate a spicchi, infilate il
finocchietto nelle branchie e nella pancia delle orate.
Ricoprite una teglia con carta forno, disponete all’interno il
mirto e il rosmarino, adagiate sopra le orate che avrete riempito col limone,
salate, pepate, aggiungete le bacche di ginepro e un po’ d’olio.
Richiudete la carta forno a cartoccio, in modo che le orate
restino belle umide nel loro intingolo.
Infornate a 200° per circa mezz’ora, intanto preparate a
parte un contorno a piacere.
Svuotate l’interno delle orate e sistematele in un piatto,
accompagnandole con ciò che avete preparato.
Servite le orate intere o a metà senza lische, ben calde.
Consigliamo di consumarle con del vermentino.
La ricetta proposta oggi è stata in parte copiata dal
programma televisivo “In cucina con Ale”, che noi guadiamo spesso. Mentre lo
chef proponeva di servire le orate con crostini di pane abbrustoliti, ceci
lessati e qualcos’altro che non ricordiamo, noi abbiamo deciso di abbinare
patate a cubetti e pomodorini tagliati a metà, rosolati in un po’ d’olio
d’oliva, salati e cotti coperti con l’aggiunta di un po’ d’acqua ed una
spolverata di prezzemolo finale. Le orate usate sono fresche e provenienti da
Stintino, nel golfo dell’Asinara. Il piatto ci è sembrato eccellente sia per la
materia prima impiegata, che per la ricetta semplice ed appropriata, anche il contorno ci è piaciuto molto. Per noi è stato facile poter acquistare un pesce così fresco e pescato in quel mare, perché nei giorni scorsi eravamo proprio in quella zona, siamo infatti tornati ieri dalla Sardegna. Dopo le "curiosità" alcuni scatti dei giorni appena trascorsi in questa stupenda isola.
Curiosità:
Il finocchio selvatico o "finocchietto" conosciuto sin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, è una pianta spontanea, mediterranea, perenne, dal fusto ramificato, alta fino a 2 metri. Si utilizzano foglie, fiori e frutti ( impropriamente chiamati semi), è diuretico, anti-infiammatorio,epatico. Le tisane fatte coi suoi frutti sono efficaci contro i gonfiori addominali da aerofagia. L'espressione "lasciarsi infinocchiare" deriva dal fatto che in passato osti disonesti servivano agli avventori un piatto di questo ortaggio prima di propinare loro i vini più scadenti, poiché mangiando finocchio crudo si altera la sensibilità delle papille gustative.
Fotografie scattate in questa prima metà di maggio in Sardegna.
Interno di una chiesa a Castelsardo addobbata per la festa dell'8 Maggio.
Un dolce presente per gli ospiti : http://pentolefornelli.blogspot.it/2012/12/pane-speziato.html
http://pentolefornelli.blogspot.it/2012/08/torta-di-mele.html
http://pentolefornelli.blogspot.it/2012/12/tiramisu-al-caffe.html
http://pentolefornelli.blogspot.it/2012/04/biscotti-al-torrone.html
Esterno della bellissima chiesa, diroccata ed in disuso, di San Pantaleo a Martins (SS)
navata laterale e dipinti al suo interno.
Stemma araldico all'esterno di palazzo Peretti e cupola policroma della chiesa di San Michele ad Alghero.
Scorcio di mare e spiaggia "li cossi" a Costa Paradiso.
Capo Testa a Santa Teresa di Gallura.
Tramonto sul golfo dell'Asinara.
Panorama di Capo Caccia sulla costa occidentale.
Murales ed artigianato a Cannigioni (Olbia-Tempio).
Comignoli delle case e piazzetta a Porto Cervo.
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