Ingredienti :
- 1 kg carne macinata
- 4 uova
- 1 scodella di polenta
- 100 gr grana
- 100 gr pangrattato
- noce di burro
- ½ bicchiere vino bianco
- olio d’oliva
- ½ bicchiere di latte
- sale
- santoreggia e salvia
Mettete in una ciotola la carne macinata, il grana
grattugiato, la santoreggia triturata, il sale, un uovo, 50 gr di pangrattato e
la polenta.
Amalgamate bene con un cucchiaio sino a rendere il composto
ben omogeneo. Fate cuocere 3 uova per 7 minuti, sgusciatele e sistematele nel
mezzo del polpettone, date
una forma cilindrica, infine
rotolatelo nel pangrattato rimasto.
Ungete una teglia con un po’ d’olio, mettete una noce di
burro, la salvia e fate rosolare il polpettone da tutte le parti. Irrorate col vino bianco e lasciate evaporare, aggiungete il
latte e infornate a 180° per 70 minuti.
Tagliate a fette e servite ben caldo, accompagnando se
volete con un po’ di polenta.
Questa ricetta appartiene a un vecchio ricettario del padre di Franco, appasionato di cucina, che scriveva sopra un quaderno i suoi piatti preferiti. Noi cuciniamo abbastanza spesso il polpettone, pressapoco simile a quello proposto, ma l'aggiunta della polenta e delle uova intere ci ha sorpreso e incuriositi. Nemmeno Franco si ricordava questi ingredienti, sperimentarlo oggi è stato come rivivere le tradizioni di famiglia e riscoprire sapori ormai dimenticati.Genuino, economico e veramente buono.
Curiosità:
La santoreggia diffusa in Asia ed Europa, cresce nei luoghi aridi e assolati, dalle colline alle zone submontane. La sua fama come afrodisiaco si diffuse in epoche molto antiche, si raccomandava di non eccederne nell'uso altrimenti si sarebbe finiti in balia degli istinti più sfrenati ed incontrollabili. Nel Medioevo in molti monasteri ne fu proibita la coltivazione, mentre in altri casi fu molto apprezzata e addirittura mescolata ad altre droghe che rendessero questa sua caratteristica ancora più accentuata. Il sapore speziato di questa piantina è simile al timo, ma più deciso e amaro, usata prevalentemente per insaporire carni e legumi. Ancora oggi la santoreggia è molto usata in Inghilterra, il suo nome in inglese è savory cioè "saporita" e viene adoperata per molti piatti ed insalate. Sotto alcuni scatti ad un cespuglio di santoreggia fiorita.
Curiosità:
La santoreggia diffusa in Asia ed Europa, cresce nei luoghi aridi e assolati, dalle colline alle zone submontane. La sua fama come afrodisiaco si diffuse in epoche molto antiche, si raccomandava di non eccederne nell'uso altrimenti si sarebbe finiti in balia degli istinti più sfrenati ed incontrollabili. Nel Medioevo in molti monasteri ne fu proibita la coltivazione, mentre in altri casi fu molto apprezzata e addirittura mescolata ad altre droghe che rendessero questa sua caratteristica ancora più accentuata. Il sapore speziato di questa piantina è simile al timo, ma più deciso e amaro, usata prevalentemente per insaporire carni e legumi. Ancora oggi la santoreggia è molto usata in Inghilterra, il suo nome in inglese è savory cioè "saporita" e viene adoperata per molti piatti ed insalate. Sotto alcuni scatti ad un cespuglio di santoreggia fiorita.
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https://www.facebook.com/Pentole-e-Fornelli-168226869964957/ poi mettete MI PIACE in alto a destra. Grazie!
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