Ingredienti :
1 kg giuggiole
400 gr uva
400 gr uva
300 gr zucchero
3 pere cotogne
2 bicchieri zibibbo
buccia di 1 limone
buccia di 1 limone
Togliete il nocciolo alle giuggiole, pulite l’uva ed
eliminate i semi, tritate finemente la buccia del limone e tagliate a piccoli
pezzi la pera cotogna
Mettete tutti gli
ingredienti in una pentola e fate cuocere per 3 ore rimestando ogni tanto
passate il composto nel passaverdure per eliminare le bucce
Rimettete sul fuoco e fate bollire ancora 30 minuti
Imbottigliate e capovolgete le bottiglie, attendete che si raffreddino completamente
Mettete l’etichetta sulle bottiglie e ponete in dispensa
al riparo dalla luce, iniziate a consumare dopo 3/4 mesi.
Non è un vero liquore, ma piuttosto uno sciroppo leggermente alcolico al buon sapore di frutta, dal gusto dolce e vellutato, adatto ad essere servito a fine pasto come digestivo o come piacevole bevanda da offrire agli amici. Può essere usato in pasticceria come ingrediente per dolci particolari, o al bar per preparare insoliti cocktail.
Curiosità:
Il giuggiolo è un albero alto fino a 7-8 m. con rami piegati a zig-zag e la corteccia rossiccia e lucente. Originario probabilmente dell'Asia, sembra sia stato introdotto in Italia dai Romani. Il frutto è una drupa rossastra o marrone; la polpa di sapore dolce, è biancastra e lucente; al centro si trova il seme. I frutti sono commestibili, si raccolgono a settembre-ottobre e vengono consumati freschi o secchi, canditi o trasformati in marmellate.
Col Rinascimento il giuggiolo e i suoi frutti conobbero un autentico momento di nobiltà. I Gonzaga avevano la propria residenza estiva sul lago di Garda, dove veniva prodotto e servito agli ospiti il “brodo di giuggiole”, un delizioso elisir a base di questo frutto, ideale per accompagnare le torte e i biscotti secchi che venivano inzuppati nello sciroppo liquoroso. Il successo e la fama del brodo di giuggiole furono tali che in breve l’espressione assunse un carattere addirittura proverbiale, a indicare qualcosa di talmente buono da fare gongolare per la gioia.
Ancora oggi la coltivazione del giuggiolo è diffusa nel Basso Garda (Desenzano, Maderno), nel padovano (Arquà Petrarca) e nel vicentino. In queste zone, la produzione casalinga del brodo di giuggiole è proseguita nel corso dei secoli, negli ultimi tempi, dello storico liquore è nata una produzione che ambisce a farsi conoscere e apprezzare anche al di fuori di questi territori.
Curiosità:
Il giuggiolo è un albero alto fino a 7-8 m. con rami piegati a zig-zag e la corteccia rossiccia e lucente. Originario probabilmente dell'Asia, sembra sia stato introdotto in Italia dai Romani. Il frutto è una drupa rossastra o marrone; la polpa di sapore dolce, è biancastra e lucente; al centro si trova il seme. I frutti sono commestibili, si raccolgono a settembre-ottobre e vengono consumati freschi o secchi, canditi o trasformati in marmellate.
Col Rinascimento il giuggiolo e i suoi frutti conobbero un autentico momento di nobiltà. I Gonzaga avevano la propria residenza estiva sul lago di Garda, dove veniva prodotto e servito agli ospiti il “brodo di giuggiole”, un delizioso elisir a base di questo frutto, ideale per accompagnare le torte e i biscotti secchi che venivano inzuppati nello sciroppo liquoroso. Il successo e la fama del brodo di giuggiole furono tali che in breve l’espressione assunse un carattere addirittura proverbiale, a indicare qualcosa di talmente buono da fare gongolare per la gioia.
Ancora oggi la coltivazione del giuggiolo è diffusa nel Basso Garda (Desenzano, Maderno), nel padovano (Arquà Petrarca) e nel vicentino. In queste zone, la produzione casalinga del brodo di giuggiole è proseguita nel corso dei secoli, negli ultimi tempi, dello storico liquore è nata una produzione che ambisce a farsi conoscere e apprezzare anche al di fuori di questi territori.
Giuggiole sull'albero e prodotti preparati da noi con questo delizioso frutto autunnale: marmellata e liquore
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https://www.facebook.com/Pentole-e-Fornelli-168226869964957/ poi mettete MI PIACE in alto a destra. Grazie!
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Giuggiole pere uva ma che bontà 😍😍😍😍😍😍😍
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