Ingredienti per il ripieno:
- 400 gr carne di manzo
- ½ salsiccia
- salvia e rosmarino
- aromi misti
- olio extra verg. d’oliva
- sale
- 30 gr grana grattugiato
- 1 uovo
Fate rosolare la carne tagliata a pezzetti in una padella
con olio, salvia e rosmarino. Aggiungete un pizzico di sale e una spolverata di
aromi e continuate la cottura per circa mezz’ora.
Tagliate la salsiccia a metà per il lungo e fatela sgrassare
in un a padella sul fornello.
Macinate nel tritatutto la carne e la salsiccia, le versata
in una ciotola, unite il grana e l’uovo ed infine amalgamate sino ad avere un
ripieno bello omogeneo e compatto.
Ingredienti per la pasta:
- 300 gr semola
- 2 uova
- poca acqua
Disponete la semola a fontana sull’asse, mettete al centro
le uova e incominciate a impastare aiutandovi con una forchetta,
aggiungete un
poca d’acqua e continuate a impastare con le mani sino a quando la pasta è
bella morbida ed elastica (potete prepararla anche in anticipo e poi lasciarla
riposare in un sacchetto per alimenti in luogo fresco).
Con l’apposita macchina, tirate lunghe strisce di pasta alte
circa 6 cm, poi con il rullino ritagliate dei quadrati e mettete nel mezzo un
po’ di ripieno. Piegate in diagonale il quadrato di pasta, premendo sul vertice
e lungo i bordi del marubino, poi prendete gli angoli alla base del triangolo
ottenuto con il pollice e l’indice e li accavallate uno sull’altro
attorcigliando attorno all’indice sx (viceversa se siete mancini).
Fate cuocere in brodo di carne e servite caldi con una spolverata di grana grattugiato.
Se li preferite asciutti, scolateli e conditeli con un po’
di burro nel quale avrete fatto rosolare 3-4 foglie di salvia e poi aggiungete
una spolverata di grana grattugiato.
Oppure conditeli con un po’ di sugo di carne ed una spolverata
di grana grattugiato.
Questo primo piatto ha per noi e probabilmente per molti della nostra generazione, un ricordo
antico, era la ricca minestra del pranzo domenicale, il profumo delle
festività, di quando da ragazzi si tornava dalla Messa. Nella bella stagione le
finestre e le porte delle case erano sempre aperte e passando per le vie del
paese si poteva indovinare cosa avevano cucinato nelle varie famiglie,
nell’aria si sentiva il profumo dei sughi, la fragranza degli arrosti, l’aroma
delle torte e noi affrettavamo il passo con l’acquolina in bocca.
Di seguito alcuni scatti di Isola Dovarese come si presentava fino agli anni '60-70.
Di seguito alcuni scatti di Isola Dovarese come si presentava fino agli anni '60-70.
Chiesa parrocchiale e cortile dei Dovara
ex cortile in contrada San Giuseppe e casa della nonna Chittò Carolina
Cascina Balestreri
ex cortile in contrada San Giuseppe e casa della nonna Chittò Carolina
Cascina Balestreri
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