martedì 2 febbraio 2016

Merende di una Volta




Merenda deriva dal latino “merere” che significa “meritare”, ma fare merenda è una buona e sana abitudine alimentare che non si dovrebbe trascurare. I bambini associano immediatamente la parola merenda a qualcosa di buono, spesso dolce, che serve per prendersi una pausa durante i compiti. Purtroppo, per molti bambini, merenda è sinonimo di “merendina”, un’invenzione degli anni Settanta che è coincisa con l’inizio della vita lavorativa fuori casa delle donne. Troppo spesso si preferisce comperare merendine confezionate, costose e farcite con ingredienti spesso sconosciuti; forse è il caso di riscoprire i vecchi sapori delle merende di una volta e farli conoscere anche a bambini e ragazzi.


Niente di più sbrigativo di una bella fetta di pane con burro e miele (o zucchero), pane e marmellata,


oppure, per gli amanti del gusto salato, pane con olio extra vergine di oliva e sale, o pane e salame. I salami un tempo venivano fatti in casa con i maiali allevati in cortile, è possibile ancora oggi procurarsi un buon salame in alcune fattorie di campagna.


Nella stagione estiva, specialmente al sud d’Italia, si faceva merenda con la bruschetta, una bella strofinata di pomodoro sul pane, un po’ d’olio, sale e basilico… http://pentolefornelli.blogspot.it/2013/06/bruschetta-al-pomodoro.html (per la merenda dei bambini meglio evitare aglio e cipolla).


In estate, nelle campagne del nord Italia spesso c’erano gelatai ambulanti che al grido di “ghiaccioli e gelati” attiravano i bambini per acquistare con pochissimi soldi un fresco ghiacciolo (menta, limone, granatina) o un goloso gelato fra i soliti due o tre gusti a disposizione (crema, cioccolato, limone), servito sempre con lo scavino (scoop) nel classico cono http://pentolefornelli.blogspot.it/2012/06/gelato-alla-vaniglia.html
In estate, più che nelle altre stagioni, gelati, frullati http://pentolefornelli.blogspot.it/2013/06/frullato-fresco.html


macedonie di frutta http://pentolefornelli.blogspot.it/2012/07/macedonia-di-frutta.html non dovrebbero mai mancare nell’alimentazione di ogni giorno, come suggerisce anche il ministero della Salute, nel decalogo sull’alimentazione estiva 2012.


Restando in tema di frutta, spesso si usava abbinare il pane alla frutta fresca di stagione: ciliegie, frutti di bosco, fichi, uva ecc., che venivano adagiati su una fetta di pane piuttosto spessa oppure utilizzati come una sorta di farcitura.


Ancora una volta il pane si presenta come la principale componente, anche per pane e ricotta o pane e cioccolato


o per la zuppa di latte zuccherato, nella quale il pane secco di qualche giorno o biscottato nel forno veniva ammollato nel latte.


Un altro classico dei freddi pomeriggi d'inverno è la cioccolata calda, come quella che spesso mi preparavo da bambina.  http://pentolefornelli.blogspot.it/2016/02/cioccolata.html


Al giorno d'oggi, alcune “vecchie” merende non sarebbero più consumabili per via di ragioni igieniche, come ad esempio le uova crude o lo scarto del formaggio grana (Tùsel), che un tempo veniva dispensato gratuitamente a chi abitava vicino ad un caseificio. Un prodotto intermedio della lavorazione del latte in formaggio Grana, sapore simile al "primo sale" e consistenza gommosa. Oggi il formaggio grana fresco in esubero dopo la chiusura nelle forme viene tagliato e scartato.


Fino ai primi anni ‘60, nei cortili di campagna scorazzavano le galline. Ricordo ancora il loro forte canto dopo aver deposto in qualche angolo riparato il loro uovo. D’estate ciò avveniva di solito nel primo pomeriggio. All’ora della merenda, verso le ore 16, si cercavano le uova, si lavavano per bene, si facevano due fori alle estremità e poi si succhiava direttamente dal guscio, sino a svuotare l’uovo. Chi era più schizzinoso prima di mangiarlo lo faceva cuocere 3-4 minuti nell’acqua bollente. Era credenza comune che l’uovo crudo fosse molto salutare. Oggi ciò non è più possibile: l’uovo è meglio mangiarlo cotto per timore della Salmonella.


Altro spuntino per noi divertente, ma difficile per i bambini di oggi da poter sperimentare, era far abbrustolire sulla piastra delle stufe a legna, pezzi di pasta fresca, richiesti alle mamme mentre con il matterello o l'apposita macchina facevano la pasta in casa.
Per raccontarvi delle “Merende di una volta…” ho ripensato alla mia infanzia ed a quella delle mie amiche con le sue interminabili giornate fatte di giochi nei cortili e per le vie del paese fino all’imbrunire, quando il traffico era costituito in maggioranza da pedoni e ciclisti. Le merende di una volta erano alimenti semplici, realizzati con gli ingredienti che si avevano solitamente a disposizione in cucina, non era d'uso uscire apposta per comprarli. I cibi genuini di una volta, senza conservanti e coloranti, li possiamo ancora mangiare anche oggi, non ci vuole molto; riprendiamoci la nostra merenda!


Se avete tempo, preparate una buona focaccia  http://pentolefornelli.blogspot.it/2014/08/focaccia-con-pomodorini.html


o acquistatela dal vostro fornaio di fiducia (focaccia o schiacciata).


Se preferite il dolce al salato ed avete un po’ di tempo a disposizione (magari un fine settimana), provate a fare in casa una torta semplice e veloce scegliendo fra la varietà di ricette regionali. Oltre a coinvolgere i bimbi nelle vostre attività, offrite loro un’alimentazione sana e genuina. http://pentolefornelli.blogspot.it/2012/07/schiacciata-fiorentina.html
I bambini di oggi, troppo spesso, vengono imbottiti con tortine o patatine fritte preconfezionate, sarebbe bello riscoprire oggi le gustose merende del passato, come momento di condivisione e di recupero di un piccolo pasto salutare.



In collaborazione con il Museo della Scuola «Paolo e Ornella Ricca» di Macerata (https://www.facebook.com/museo.scuola.Paolo.e.Ornella.Ricca/), che proprio oggi ha inaugurato il ciclo di laboratori «Le merende dei nonni» dedicato ai bambini e alle bambine della scuola primaria, vi proponiamo un breve racconto delle "Merende di una volta" attingendo dal nostro vissuto e dai racconti di parenti ed amici.


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